Notti insonni?

Già successo, già capitato, gia vissuto da molte e molte persone!
Chissà quanti di voi non riescono a dormire la notte e si inventano di tutto da fare, o se non possono, fanno viaggiare la loro mente in posti lontani, in pensieri sperduti, in problemi irrisolti. Vero?
Sì, perchè quando non si dorme si pensa. Soprattutto si pensa. E per chi è già uno che pensa un po' troppo secondo la normalità, è la fine. Io sono quel tipo di persona! Di quelli che si lasciano cullare dai propri pensieri, che adorano trascorrere il tempo di viaggio in treno guardando dal finestrino invece di chiacchierare (eppure la loquacità è una mia caratteristica eh), che si rilassano con un po' di musica nelle orecchie che non gli faccia sentire il rumore che c'è in giro.
Ho avuto un periodo di insonnia l'anno scorso, in primavera piùo meno. Dal principio cercavo di prender sonno, ma niente. Dopo questo periodo di tentativi inutili per addormentarmi e così via, si passava alla fase valutazione cosa fare. Perchè ad un certo punto pensai:" ma perchè perder tempo nel letto, se il miocervello vuole star sveglio?". Allora passai alla fase in cui attivavo il mio cervellino per fare qualcosa, anche inutile come guardare un film, leggere un libro e cose del genere. Devo dire che è stata una soluzione! Alla fine dopo un po' di tempo crollavo, quasi all'alba sì, ma crollavo! Il problema poteva essere il giorno dopo, se dovevo svegliarmi presto per andare all'università e prendere il treno! Eppure contrariamente alle aspettative, mi svegliavo fresca, non so perchè, ma a me era così. Non solo, ma avevo sempre volgia di fare e di vedere ed ero super-attiva durante la giornata.
In tutto ciò, tutta questa esperienza durata più o meno 2 mesetti, mi ha fatto realizzare una cosa. E cioè che se si ha un problema per il quale non si riesce a dormire, se semplicemente non si riesce a dormire senza sapere un perchè (anche se secondo me in fondo in fondo un perchè c'è sempre), la soluzione è tenere impeganto il cervello, essere produttivi anche se poco, perchè se lui non vuole cessare di lavorare dobbiamo lasciarglielo fare, e forse come me tutto andrà per il meglio. Non sono cultrice della cosa e forse non ho neanche le credenziali per poterne parlare, ma ho solo esposto la mia esperienza e offerto a tutti voi i benefici che ne ho tratto.
Adesso il sonno mi rapisce e mi si chiudono quasi gli occhi davati al pc, quindi non ahhhhmmmm, mi resta che ahhhhmmmm, dirv.....mhhhhh.....notte!

Ci sono giorni in cui....

Ci sono giorni in cui non si ha voglia di far nulla;, ci sono giorni in cui non c'è neanche il sole ed anche l'animo si rannuvola un po'; ci sono giorni in cui tutto quello che ti circonda ti sta un po' stretto; ci sono giorni in cui ogni suono sembra rumore; ci sono giorni in cui senti che tutto vada storto; ci sono giorni in cui litigheresti anche con te stesso; ci sono giorni in cui vorresti solo scappar via perchè neanche la cosa che sai fare meglio ti riesce.
Questo è uno di quei giorni!

Fidarsi è bene...

...non fidarsi è meglio?

Beh, io riponderei di sì! Risponderei così a tale domanda perchè così sono fatta, così è il mio carattere, e così si è forgiato col tempo e le vicessitudini.
E più passano gli anni, più diventa difficile fidarsi dl prossimo.
Leopardi ha detto:"la stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna".
Per me è lo stesso quando qualcuno tradisce la mia fiducia è finita. Quando qualcuno mi fa del male, per me si chiude un capitolo ed allla prima occasione, lo ammetto, se posso mi vendico, però con classe devo dirlo.
Sarà che il fatto che io non accetti i compromessi ed i buon visi a cattivo gioco, sarà il mio passato che mi ricorda spesso chi e come mi ha tradito, sarà che le amicizie hanno finito sempre col deludermi, sarà che non mi fido neanche di me stessa a volte, ma io non ci riesco, non ci riesco proprio a far finta di nulla. Per me le questioni sono sempre aperte, le problematiche ancora irrrisolte,e nulla ha una risposta.
Qualcuno potrebbe dirmi che sbaglio, anzi quasi sicuramente ci sarà qualcuno che lo pensa (e non sempre me lo dice), ma non c'è cosa più bella che sbagliare essendo sempre sè stessi fino in fondo. Tutto sommato sono orgogliosa di non fare scelte che gli altri mi obbligano a fare. La libertà è un bene preziosissimo.
Chi è credente, mi rimprovererà anche di non porgere l'altra guancia perchè bisogna perdonare coerentemente con lo spirito cristiano, ma se esiste un Dio mi ha forgiata così e sa già che io non perdono. Quindi...
ma poi quanto è strana la vita! Mi hanno fatto più del bene persone che ho conosciuto poco, e che mi hanno lasciato qualcosa di profondo, che persone che conosco da una vita e che si spacciano per amici di vecchia data! Altro che vecchia data...
Non è il tempo che fa un vero rapporto, come non è l'età che fa le persone, ma quello che fanno e come agiscono.
Io la penso così: ci sono persone che in un attimo ti rubano un sorriso e ti riempiono il cuore, altre che dopo tanti anni, nello stesso attimo ti possono angosciare l'anima e farti pentire di averle conosciute!
Io preferisco le prime!

Un'artista da scoprire: Niki de Saint Phalle.

Il nome non dice nulla lo so! E' una artista, (una delle poche donne artiste famose), esponente della pop-art (che tutti magari individuano con in genio di Andy Warhol), che era addirittura legatissima alla nostra cara penisola: l'Italia.
Come vi ci sono incappata?
Beh, il motivo è una tesina per un corso di comunicazione per addetti stampa che ho frequentato l'anno scorso. Si trattava di dover trovare un argomento che ci interessasse e buttare giù un articolo approfondito sull'argomento stesso. Io, appassionata d'arte, ho subito cercato qualche evento artistico, mostre o cose del genere da cui attingere per poterci fare un articolo, che non sembrasse però troppo noioso. Sono incappata in una mostra che si è tenuta a Grosseto l'anno scorso proprio su questa artista eh ho deciso di fare l'articolo su questo evento.

In seguito vi riporto ciò che ho scritto nella tesina/articolo che feci, tralasciando la parte dell'evento della mostra ed andando al cuore dell'attività di Niki de Saint Phalle.

La pop-art, come movimento artistico, nacque negli Stati Uniti, come espressione della società di massa, del consumismo, degli hamburger, dei fumetti, degli oggetti prodotti in serie, elevando ad arte ogni prodotto del cosiddetto “folclore urbano”. Ben presto si trasformò in stimolo per sperimentazioni di tecniche nuove, di materiali innovativi o inusuali, come le resine, le plastiche, l’uso della carta. È in questo contesto che si colloca l’artista Niki de Saint Phalle.
Nata in Francia nel 1930, si trasferisce negli Stati Uniti , nel 1937 con la propria famiglia.
Fu questa duplice nazionalità a farla cittadina del mondo, poliglotta e con amicizie internazionali. Nel 1952 si trasferirà quasi definitivamente a Parigi e quando cadrà nel baratro della depressione, scoprirà nella pittura l’unica vera e necessaria terapia. Dal quel momento in poi, Niki diviene una artista del movimento della pop-art.


Il suo successo internazionale avviene negli anni ’60 in Svizzera grazie alle sue variopinte figure di poliestere chiamate “nana”. Queste sono delle sculture con sembianze femminili a grandezza naturale e dalla forma un po’ grottesca. Il termine spagnolo "Nanas" significa "ragazzine di piccola statura", e nella creazione di queste splendide sculture, per particolarizzarle si servì anche del contributo dell’artista Jean Tinguely, a cui Niki fu legata per tutto il resto della sua vita.
L’artista si ispirò alle sculture del parco Guell di Antoni Gaudi di Barcellona, realizzando queste sculture con malta, calcestruzzo, e decorandole con intarsi particolari ed originali.
Tra il giugno ed il settembre del 1966, per il Moderna Museet di Stoccolma, realizza l’opera Hon/Helle, una gigantesca nana incinta di 28 metri di lunghezza, 6 di altezza e 9 di larghezza, stesa di torso come in procinto di partorire, e con i visitatori che la visitano entrando dal suo organo genitale. Questa opera suscitò notevolissime proteste ed indignazione nella cittadinanza Svizzera. Nel quotidiano bernese «Der Bund» si parlava di «un'oscena sbandata» e di «una mostruosa porcheria», giudizi inoltre condivisi da numerose lettere di lettori.


----------------------- - 1- Una immagine della Hon /Helle.------------------------

Intorno alla fine degli anni ’70 Niki vive per un periodo di tempo in Toscana ed è a Gravicchio, presso Caparbio, che realizza, innamoratasi del territorio maremmano, il Giardino dei Tarocchi.
Si tratta di un gruppo di ventidue sculture monumentali, alcune delle quali abitabili, ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, costruite in cemento armato e ricoperte da un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate. È una esplosione di colori nel verde della natura di Gravicchio, quella che Niki vuole trasmettere con la sua “Joie di Vivre” che la accompagna sin dagli esordi della sua carriera.
Testimonianza della sua tenacia e passione verso la sua arte, è la sua idea su come finanziare il Giardino dei Tarocchi: lancia infatti una linea di profumi, appositamente creata per conseguire questo scopo.


--------------------------- - 2- Il giardino dei tarocchi.--------------------------

Non manca, nella carriera di Niki, l’aver messo una firma ed un segno del suo passaggio anche a Parigi, nella piazza del Centre Pompidou realizzando la famosa fontana Igor Stravinski (o Fontaine des automates) assieme a Jean Tinguely.


------------------------- - 3- La fontana Igor Stravinski.--------------------------

La mostra che si svolgerà nella provincia di Grosseto vuole proprio essere quasi un tributo a questa grande artista, che amava la toscana, i suoi colori, ed i paesaggi.
Pur se nata con la pop-art, che prettamente si collegava al mondo del consumismo, Niki de Saint Phalle, riesce ad esprimere se stessa e a raggiungere una sua dimensione artistica proprio con le sue “nana”, con cui l'artista crea figure femminili cariche di colore, di energia e di vita, che resistono facilmente agli influssi maschili sul mondo. «Gli uomini sono molto inventivi. Hanno inventato tutte queste macchine e l'era industriale, ma non hanno nessuna idea di come migliorare il mondo», dirà nel documentario «Niki de Saint Phalle» di Peter Schamoni (1966).
Niki de Saint Phalle muore il 22 maggio 2002, in California, per le conseguenze di una malattia polmonare contratta respirando gas tossici, prodotti durante la lavorazione delle sue figure di poliestere.
Per lei scriverà la redazione della provincia di Grosseto queste parole:
“Grazie Niki. La scomparsa di Niki de Saint Phalle lascia un vuoto nel mondo. Quando muore una grande artista la perdita non è nel suo passato (straordinario, appassionante), ma nel suo futuro. Ci mancheranno i suoi colori e le sculture che avrebbe realizzato, ci mancherà il suo sogno…tutto questo ed altro che non possiamo immaginare, ci mancherà. La memoria resta in ciò che ha lasciato all’umanità.
Il Giardino dei Tarocchi è una realtà da tanti anni. Molti hanno percorso i sentieri dell’immaginario di Niki da ogni parte del mondo.
Quel luogo sospeso in mezzo alla Maremma non ha spazio né tempo. Incontreremo là, tra gli specchi e i colori, nella “sfinge”, la nostra Niki e le nostre fantasie, la leggerezza del pensiero”.

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Queste ovviamente sono tutte informazioni prese dal web comprese le immagini, invito anche voi a vedere altre opere di questa artista (ce ne sono alcune coloratissime) trasgressiva ma nel contempo sensibile ed adorabile.