Siamo ancora capaci di sognare?

L'aridità e la sfacciata arroganza in cui a volte incappiamo nella vita di tutti i giorni, il non fermarsi a riflettere avendo uno spazio per la propria persona, il lasciarsi trascinare nell'oblio dell'ozio, il non avere fiducia nelle proprie capacità, e non riuscire più ad aggrapparsi alle proprie passioni. Tutto questo porta incondizionatamente a non inseguire più i nostri sogni, oppure a smettere di averne.
Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono resa conto di non avere più scopi o sogni effettivi, in cui mi sono resa conto di non vivere a pieno le mie giornate lasciando che tutto mi scivolasse addosso e che la mia vita fosse un film che io stavo solo osservando senza poter intervenire in alcun modo per cambiare lo status quo delle cose. Eppure mi ero ripromessa di avere sempre egli scopi, di avere sempre dei sogni da inseguire, di vivere ogni giorno a pieno. Ma non è bastato forse. Forse quello che ci circonda può inaridirci, ciò che ci fa del male può indurci ad una chiusura inaspettata. Forse mancano momenti di riflessione a volte nella nostra vita, momenti in cui ci si domanda a tu per tu: " chi sono e cosa mi piace fare? Cosa desidero? Cosa mi rende felice? Che cosa nella mia vita mi fa sentire viva?".
Perchè mai la cornice che c'è intorno a noi, deve condizionare noi stessi?
Qualora non ci facessimo queste domande, avremmo finito di vivere. Può capitare che accada ciò ad una persona, è capitato a me! La soluzione l'ho trovata nella riflessione, nello stare prima di tutto bene con me stessa, nel chiedermi cosa volessi davvero essere ogni giorno, e mi sono diciamo così illuminata.
Bisogna vivere la vita con la consapevolezza di viverla, lasciando che sia essa ad essere vissuta da noi e non viceversa.
D'altronde, anche se non ho predisposizione verso i suoi racconti, dice Coelho che "il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni".
Quindi spalancate le ali del vostro cuore e lasciate che i sogni volino alti, perchè i sogni distruggono il dolore e ci rendono coraggiosi.
Voi che ne pensate?


Vi lascio riflettere su questo dedicando a tutti i sognatori come me la canzone di Ivano Fossati interpretata da mostri della musica quali Mannoia, Ron, De Gregori, Pino Daniele ,"i treni a vapore", di cui riporto anche il testo:

Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno
perché voglio sognare

E nel sogno stringo i pugni
tengo fermo il respiro
e sto ad ascoltare

Qualche volta sono gli alberi d'Africa
a chiamare
altre notti sono vele piegate
a navigare

Sono uomini e donne
e piroscafi e bandiere
viaggiatori viaggianti
da salvare

Delle città importanti
io mi ricordo Milano
livida e sprofondata
per sua stessa mano.

E se l'amore che avevo
non sa più il mio nome
e se l'amore che avevo
non sa più il mio nome

Come i treni a vapore
come i treni a vapore
di stazione in stazione
e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
e di dolore in dolore
il dolore passerà.

Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno
perché so sognare

E mi sogno i tamburi
della banda che passa
o che dovrà passare

Mi sogno la pioggia fredda
e dritta sulle mani
e i ragazzi della scuola
che partono già domani

E mi sogno i sognatori
che aspettano la primavera
o qualche altra primavera
da aspettare ancora
fra un bicchiere di neve
e un caffé come si deve
quest'inverno passerà.

E se l'amore che avevo
non sa più il mio nome
e se l'amore che avevo
non sa più il mio nome

Come i treni a vapore
come i treni a vapore
di stazione in stazione
e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
e di dolore in dolore
il dolore passerà

Come i treni a vapore
come i treni a vapore
di stazione in stazione
e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
e di dolore in dolore
il dolore passerà.


Lasciate spazio alle....margherite!

Arricchisco la mi sezione fiori con queste bellissime margherite che addobbano i miei balconi da un po' ormai!





Ricordando il D-day per ricordare l'orrore delle guerre!

Oggi, 6 giugno ricorre l'anniversario del D-day. Forse molti non sanno nemmeno cos'è, ma non si tratta altro che della ricorrenza dell'inizio dello sbarco in Normandia da parte degli alleati, durante la II guerra mondiale. All'alba l'operazione, che fu chiamata "overlord" cominciò.
Lo sbarco in Normandia e la battaglia che ne seguì, è uno degli avvenimenti più ricordati della II guerra mondiale, forse per via anche del film " Salvate il soldato Ryan", che nei primi minuti di film ne racconta le atrocità.
Io vorrei prender spunto da questa ricorrenza per esprimere il mio pensiero di pace tra le nazioni. Non si dovrebbe ricorrere a guerre ingiuste che hanno per matrici interessi economici o politici. La storia può insegnare, il passato deve ricordarci che le barbarie e le guerre sono inutili, le vite spezzate devono ricordarci che siamo uomini e che chi ci è dinanzi non è diverso da noi stessi.
Voglio proporvi un brano di Fiorella Mannoia che ricorda lo sbarco in Normandia e non a caso si intitola proprio "Normandia".




Ecco il testo:

Li abbiamo visti con gli occhi line e un silenzio nel cuore arrivare
li abbiamo visti dal nulla, apparire di notte
dal nulla del mare
li abbiamo visti cadere in silenzio
in un volo irreale

erano tanti e scendevano lenti come neve sul mare
ed era pioggia battente, era fuoco, era grandine e sale
era estate, era inverno; era un attimo eterno
eran figli all'altare

li abbiamo visti che pena cadere come gigli sul mare
li abbiamo visti spezzati cadere come agnelli all'altare.


Ci fu anche un fotografo che immortalò alcune immagini dello sbarco, un certo Robert Capa, sul cui sito si possono trovare le foto da lui scattate durante lo sbarco.

Vi lascio guardare le foto ed ascoltare la profonda canzone interpretata egregiamente dalla Mannoia e vi lascio riflettere e riflettere e riflettere....

La democrazia della terra per il "buon vivere" !

Ogni giorno ormai si sentono in tv, nei TG o nei programmi di attualità, notizie negative nei riguardi dell'ambiente.
Piattaforme di petrolio che, per errato funzionamento, riversano negli oceani quantitativi immani di "oro nero" come viene spesso chiamato oggi il petrolio causa la sua non presenza in tutti i luoghi della terra e la sua "potenza" commerciale, intendendo dire con questo che c'è una corsa non indifferente ad accaparrarsi quanto più petrolio possibile essendo divenuto quasi "necessario" nella vita del mondo occidentale e non solo!
Ad aggiungersi a ciò c'è lo sciogliersi dei ghiacciai causa il surriscaldamento della atmosfera terrestre negli ultimi anni, lo smog procurato da fabbriche e da mezzi di trasporto a combustione, il pericolo di estinzione di alcune specie animali o vegetali...

Riguardo ciò ho assistito, pochi giorni fa alla presentazione del libro "buen vivir" di Giuseppe de Marzo. L'autore è vissuto in Ecuador e Bolivia e proprio pochi giorni prima della presentazione era tornato dalla Bolivia stessa. Mi ha colpito molto il tema trattato dal libro, che partiva dalla crisi attuale economica che c'è in questo periodo e trovava giustificazione in errori commessi dal capitalismo occidentale, nel focalizzare l'attenzione sullo sfruttare risorse infinite per poter avere profitti infiniti. Cosa che secondo de Marzo ha portato alla crisi attuale ed alla crisi ecologica che affligge il pianeta, o meglio alcune zone di esso.
Se provaste a sentirlo parlare vi accorgereste che de Marzo ha una sensibilità infinita verso i temi della natura, la convivenza con essa ed il rispetto verso il mondo che ci circonda, verso le piante, il cielo, la terra, il vento.
Mi sono fatta promotrice dell'evento e del libro con un articolo che potete leggere qui , sul quotidiano on-line di Caserta, l'ECO, e che sintetizza la presentazione del libro e le parole di de Marzo.
L'autore è anche fondatore dell'associazione A SUD nata per affiancare i movimenti sociali e indigeni del Sud del mondo attraverso la costruzione di ponti di comprensione, reciproco sostegno e solidarietà.
Questa associazione mette a disposizione le traduzioni delle costituzioni boliviana ed ecuadoriana a questo link , provate a consutarle, sono di scorrevole lettura.
Io ho provato a fare un esperimento. Ho aperto le costituzioni, sia quella boliviana che equadoriana e poi ho aperto quella italiana, che si scarica senza problemi dal web, col trova parole ho scritto la parola natura ed i risultati sono stati:
- 0 voci per l'italiana;
- 3 voci per la boliviana;
- "68" per quella ecuadoriana.
Poi ho digitato ambiente ed ambientale ed ho ottenuto:
- 1 voce per l'italiana;
- 21 per quella boliviana;
- 5 per l'ecuadoriana.

In quella ecuadoriana addirittura c'è un articolo che ha per titolo "DIRITTO ALLA NATURA". C'è da meditarci su direi, e da considerare uno stile di vita diverso. Erano paesi del sud del mondo, ma sembra che siano più avanti di noi adesso sotto questo piano!

La democrazia della terra sembra davvero essere la soluzione.
Nell'articolo che avevo scritto, io parlavo di bio-crazia ovvero il potere alla natura, di cui anche noi stessi facciamo parte, quindi non significherebbe annullare il nostro operato, ma solo fare in modo che tutto quello che noi facciamo lo facciamo tenendo presente questa immensa fonte di perfezione che è la natura!
Spero che i miei nipoti possano vivere in un mondo migliore del mio, sarei felice se almeno potessero correre in un campo di grano senza dover macinare chilometri da casa per raggiungerlo.

Mania floreale!

Io ho la passione di fotografare fiori e quindi avevo pensato di creare una sezione del blog dove pubblicare le foto che faccio. Ho pensato di chiamarla Photoflowers!
Ecco le prime foto.
La prima è di una rosellina, la seconda di una Vinca, una specie di viola.



Campania in-felix?

Vivo in una terra che anticamente era chiamata Campania felix, come conferma Publio Annio Floro, per il suo essere fertile e ridente. Diceva Floro:"la Campania è la regione più bella non solo d'Italia, ma di tutto il mondo. Non c'è niente di più dolce del suo clima: basti dire che la primavera vi sboccia due volte. Non c'è niente di più fertile del suo suolo: si dice che là gareggino Cerere e Bacco. Niente di più ospitale del suo mare: vi si trovano i famosi porti di Gaeta e di Miseno, di Baia dalle tepide fonti, il Lucrino e l'Averno, quasi luoghi di riposo del mare".

Ma di quella felix poco è rimasto purtroppo. Sarà che un verme solitario chiamato camorra la stia logorando, sarà che le persone hanno sempre meno rispetto per la natura, per gli animali, i fiori e spesso hanno sempre meno rispetto anche di sè stesse, ma tutto quello che di buono c'era chissà se c'è ancora!
Forse l'unica verità ancora intatta è sul clima perchè si può dire di tutto su Napoli, ma d'inverno è una delle città più calde d'Italia.
Che il suolo sia fertile, dopo l'inquinamento del Sele e delle falde acquifere (soprattutto nel casertano) non mi sentirei di dirlo, sul mare poi meglio tacere. Il lago di Lucrino e di Averno sono praticamente stagnanti e coloriti di un verde che non oso definire innaturale ma date un'occhiata da google earth e vi convincerete. Le tiepide fonti di Baia ormai non esistono quasi più, però conservano ancora il loro fascino le antiche terme (da visitare assolutamente se vi trovate nella zona).
Nonostante tutto amo la mia terra. Si vive male, sono vere tutte le cose che dicono alla tv di negativo, c'è una percentuale altissima di tumori, un problema mai risolto in merito alla spazzatura, a Napoli ci sono 1000 cantieri aperti ed è caotica e confusionaria, Caserta non ne parliamo proprio (non consiglierei ad alcuno di viverci), nella politica c'è gente che ha le mani in pasta ovunque, che solo sotto elezione resuscita e ti offre caffè a più non posso, non ci sono parchi verdi, non ci sono abbastanza piste ciclabili. Questa è la mia regione vista dal mio punto di vista si intenda! Qualcuno potrebbe anche pensare che le cose che ho detto possano essere positive. Io no!
Ma dicevo prima, nonostante tutto a volte questo mondo mi stupisce.
A volte scopro che qualcosa ancora di incontaminato e di curato c'è! Vorrei fare anche questo in tale blog! Non negando l'evidenza, vorrei mostrarvi i posti che mi hanno rapita,che sono diamanti in mezzo alla pietra grezza,che mi hanno fatto sperare, e mi hanno fatto sognare una Campania che risorgesse dalle ceneri.
Immagino quasi l'ameno paesaggio del golfo di Napoli, con le barche a vela nel porto, marinai e uomini di mondo, un poeta che dalla sua amaca sorseggia del buon vino e mangia grappoli di uva, i più lussuosi che si dilettano e chiacchierano tra tunnel di viti alle terme di Baia, il profumo di zolfo portato da una brezza dalla vicina Pozzuoli, intorno vigneti e pioppeti, ed in alto un sole splendente che regala tepore sulla pelle.
Questo è il mio sogno per la mia regione.

Notti insonni?

Già successo, già capitato, gia vissuto da molte e molte persone!
Chissà quanti di voi non riescono a dormire la notte e si inventano di tutto da fare, o se non possono, fanno viaggiare la loro mente in posti lontani, in pensieri sperduti, in problemi irrisolti. Vero?
Sì, perchè quando non si dorme si pensa. Soprattutto si pensa. E per chi è già uno che pensa un po' troppo secondo la normalità, è la fine. Io sono quel tipo di persona! Di quelli che si lasciano cullare dai propri pensieri, che adorano trascorrere il tempo di viaggio in treno guardando dal finestrino invece di chiacchierare (eppure la loquacità è una mia caratteristica eh), che si rilassano con un po' di musica nelle orecchie che non gli faccia sentire il rumore che c'è in giro.
Ho avuto un periodo di insonnia l'anno scorso, in primavera piùo meno. Dal principio cercavo di prender sonno, ma niente. Dopo questo periodo di tentativi inutili per addormentarmi e così via, si passava alla fase valutazione cosa fare. Perchè ad un certo punto pensai:" ma perchè perder tempo nel letto, se il miocervello vuole star sveglio?". Allora passai alla fase in cui attivavo il mio cervellino per fare qualcosa, anche inutile come guardare un film, leggere un libro e cose del genere. Devo dire che è stata una soluzione! Alla fine dopo un po' di tempo crollavo, quasi all'alba sì, ma crollavo! Il problema poteva essere il giorno dopo, se dovevo svegliarmi presto per andare all'università e prendere il treno! Eppure contrariamente alle aspettative, mi svegliavo fresca, non so perchè, ma a me era così. Non solo, ma avevo sempre volgia di fare e di vedere ed ero super-attiva durante la giornata.
In tutto ciò, tutta questa esperienza durata più o meno 2 mesetti, mi ha fatto realizzare una cosa. E cioè che se si ha un problema per il quale non si riesce a dormire, se semplicemente non si riesce a dormire senza sapere un perchè (anche se secondo me in fondo in fondo un perchè c'è sempre), la soluzione è tenere impeganto il cervello, essere produttivi anche se poco, perchè se lui non vuole cessare di lavorare dobbiamo lasciarglielo fare, e forse come me tutto andrà per il meglio. Non sono cultrice della cosa e forse non ho neanche le credenziali per poterne parlare, ma ho solo esposto la mia esperienza e offerto a tutti voi i benefici che ne ho tratto.
Adesso il sonno mi rapisce e mi si chiudono quasi gli occhi davati al pc, quindi non ahhhhmmmm, mi resta che ahhhhmmmm, dirv.....mhhhhh.....notte!

Ci sono giorni in cui....

Ci sono giorni in cui non si ha voglia di far nulla;, ci sono giorni in cui non c'è neanche il sole ed anche l'animo si rannuvola un po'; ci sono giorni in cui tutto quello che ti circonda ti sta un po' stretto; ci sono giorni in cui ogni suono sembra rumore; ci sono giorni in cui senti che tutto vada storto; ci sono giorni in cui litigheresti anche con te stesso; ci sono giorni in cui vorresti solo scappar via perchè neanche la cosa che sai fare meglio ti riesce.
Questo è uno di quei giorni!

Fidarsi è bene...

...non fidarsi è meglio?

Beh, io riponderei di sì! Risponderei così a tale domanda perchè così sono fatta, così è il mio carattere, e così si è forgiato col tempo e le vicessitudini.
E più passano gli anni, più diventa difficile fidarsi dl prossimo.
Leopardi ha detto:"la stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna".
Per me è lo stesso quando qualcuno tradisce la mia fiducia è finita. Quando qualcuno mi fa del male, per me si chiude un capitolo ed allla prima occasione, lo ammetto, se posso mi vendico, però con classe devo dirlo.
Sarà che il fatto che io non accetti i compromessi ed i buon visi a cattivo gioco, sarà il mio passato che mi ricorda spesso chi e come mi ha tradito, sarà che le amicizie hanno finito sempre col deludermi, sarà che non mi fido neanche di me stessa a volte, ma io non ci riesco, non ci riesco proprio a far finta di nulla. Per me le questioni sono sempre aperte, le problematiche ancora irrrisolte,e nulla ha una risposta.
Qualcuno potrebbe dirmi che sbaglio, anzi quasi sicuramente ci sarà qualcuno che lo pensa (e non sempre me lo dice), ma non c'è cosa più bella che sbagliare essendo sempre sè stessi fino in fondo. Tutto sommato sono orgogliosa di non fare scelte che gli altri mi obbligano a fare. La libertà è un bene preziosissimo.
Chi è credente, mi rimprovererà anche di non porgere l'altra guancia perchè bisogna perdonare coerentemente con lo spirito cristiano, ma se esiste un Dio mi ha forgiata così e sa già che io non perdono. Quindi...
ma poi quanto è strana la vita! Mi hanno fatto più del bene persone che ho conosciuto poco, e che mi hanno lasciato qualcosa di profondo, che persone che conosco da una vita e che si spacciano per amici di vecchia data! Altro che vecchia data...
Non è il tempo che fa un vero rapporto, come non è l'età che fa le persone, ma quello che fanno e come agiscono.
Io la penso così: ci sono persone che in un attimo ti rubano un sorriso e ti riempiono il cuore, altre che dopo tanti anni, nello stesso attimo ti possono angosciare l'anima e farti pentire di averle conosciute!
Io preferisco le prime!

Un'artista da scoprire: Niki de Saint Phalle.

Il nome non dice nulla lo so! E' una artista, (una delle poche donne artiste famose), esponente della pop-art (che tutti magari individuano con in genio di Andy Warhol), che era addirittura legatissima alla nostra cara penisola: l'Italia.
Come vi ci sono incappata?
Beh, il motivo è una tesina per un corso di comunicazione per addetti stampa che ho frequentato l'anno scorso. Si trattava di dover trovare un argomento che ci interessasse e buttare giù un articolo approfondito sull'argomento stesso. Io, appassionata d'arte, ho subito cercato qualche evento artistico, mostre o cose del genere da cui attingere per poterci fare un articolo, che non sembrasse però troppo noioso. Sono incappata in una mostra che si è tenuta a Grosseto l'anno scorso proprio su questa artista eh ho deciso di fare l'articolo su questo evento.

In seguito vi riporto ciò che ho scritto nella tesina/articolo che feci, tralasciando la parte dell'evento della mostra ed andando al cuore dell'attività di Niki de Saint Phalle.

La pop-art, come movimento artistico, nacque negli Stati Uniti, come espressione della società di massa, del consumismo, degli hamburger, dei fumetti, degli oggetti prodotti in serie, elevando ad arte ogni prodotto del cosiddetto “folclore urbano”. Ben presto si trasformò in stimolo per sperimentazioni di tecniche nuove, di materiali innovativi o inusuali, come le resine, le plastiche, l’uso della carta. È in questo contesto che si colloca l’artista Niki de Saint Phalle.
Nata in Francia nel 1930, si trasferisce negli Stati Uniti , nel 1937 con la propria famiglia.
Fu questa duplice nazionalità a farla cittadina del mondo, poliglotta e con amicizie internazionali. Nel 1952 si trasferirà quasi definitivamente a Parigi e quando cadrà nel baratro della depressione, scoprirà nella pittura l’unica vera e necessaria terapia. Dal quel momento in poi, Niki diviene una artista del movimento della pop-art.


Il suo successo internazionale avviene negli anni ’60 in Svizzera grazie alle sue variopinte figure di poliestere chiamate “nana”. Queste sono delle sculture con sembianze femminili a grandezza naturale e dalla forma un po’ grottesca. Il termine spagnolo "Nanas" significa "ragazzine di piccola statura", e nella creazione di queste splendide sculture, per particolarizzarle si servì anche del contributo dell’artista Jean Tinguely, a cui Niki fu legata per tutto il resto della sua vita.
L’artista si ispirò alle sculture del parco Guell di Antoni Gaudi di Barcellona, realizzando queste sculture con malta, calcestruzzo, e decorandole con intarsi particolari ed originali.
Tra il giugno ed il settembre del 1966, per il Moderna Museet di Stoccolma, realizza l’opera Hon/Helle, una gigantesca nana incinta di 28 metri di lunghezza, 6 di altezza e 9 di larghezza, stesa di torso come in procinto di partorire, e con i visitatori che la visitano entrando dal suo organo genitale. Questa opera suscitò notevolissime proteste ed indignazione nella cittadinanza Svizzera. Nel quotidiano bernese «Der Bund» si parlava di «un'oscena sbandata» e di «una mostruosa porcheria», giudizi inoltre condivisi da numerose lettere di lettori.


----------------------- - 1- Una immagine della Hon /Helle.------------------------

Intorno alla fine degli anni ’70 Niki vive per un periodo di tempo in Toscana ed è a Gravicchio, presso Caparbio, che realizza, innamoratasi del territorio maremmano, il Giardino dei Tarocchi.
Si tratta di un gruppo di ventidue sculture monumentali, alcune delle quali abitabili, ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, costruite in cemento armato e ricoperte da un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate. È una esplosione di colori nel verde della natura di Gravicchio, quella che Niki vuole trasmettere con la sua “Joie di Vivre” che la accompagna sin dagli esordi della sua carriera.
Testimonianza della sua tenacia e passione verso la sua arte, è la sua idea su come finanziare il Giardino dei Tarocchi: lancia infatti una linea di profumi, appositamente creata per conseguire questo scopo.


--------------------------- - 2- Il giardino dei tarocchi.--------------------------

Non manca, nella carriera di Niki, l’aver messo una firma ed un segno del suo passaggio anche a Parigi, nella piazza del Centre Pompidou realizzando la famosa fontana Igor Stravinski (o Fontaine des automates) assieme a Jean Tinguely.


------------------------- - 3- La fontana Igor Stravinski.--------------------------

La mostra che si svolgerà nella provincia di Grosseto vuole proprio essere quasi un tributo a questa grande artista, che amava la toscana, i suoi colori, ed i paesaggi.
Pur se nata con la pop-art, che prettamente si collegava al mondo del consumismo, Niki de Saint Phalle, riesce ad esprimere se stessa e a raggiungere una sua dimensione artistica proprio con le sue “nana”, con cui l'artista crea figure femminili cariche di colore, di energia e di vita, che resistono facilmente agli influssi maschili sul mondo. «Gli uomini sono molto inventivi. Hanno inventato tutte queste macchine e l'era industriale, ma non hanno nessuna idea di come migliorare il mondo», dirà nel documentario «Niki de Saint Phalle» di Peter Schamoni (1966).
Niki de Saint Phalle muore il 22 maggio 2002, in California, per le conseguenze di una malattia polmonare contratta respirando gas tossici, prodotti durante la lavorazione delle sue figure di poliestere.
Per lei scriverà la redazione della provincia di Grosseto queste parole:
“Grazie Niki. La scomparsa di Niki de Saint Phalle lascia un vuoto nel mondo. Quando muore una grande artista la perdita non è nel suo passato (straordinario, appassionante), ma nel suo futuro. Ci mancheranno i suoi colori e le sculture che avrebbe realizzato, ci mancherà il suo sogno…tutto questo ed altro che non possiamo immaginare, ci mancherà. La memoria resta in ciò che ha lasciato all’umanità.
Il Giardino dei Tarocchi è una realtà da tanti anni. Molti hanno percorso i sentieri dell’immaginario di Niki da ogni parte del mondo.
Quel luogo sospeso in mezzo alla Maremma non ha spazio né tempo. Incontreremo là, tra gli specchi e i colori, nella “sfinge”, la nostra Niki e le nostre fantasie, la leggerezza del pensiero”.

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Queste ovviamente sono tutte informazioni prese dal web comprese le immagini, invito anche voi a vedere altre opere di questa artista (ce ne sono alcune coloratissime) trasgressiva ma nel contempo sensibile ed adorabile.